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Melanina e fototipi: tutto quello che c’è da sapere

Il sole fa bene, ma attenzione!

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fototipi

Il sole fa bene, ma attenzione: una scorretta esposizione al sole può essere un pericolo per la nostra salute. Il tema, in questo periodo dell’anno in cui ci prepariamo a partire per le vacanze al mare o in montagna, è centrale.

Certamente, il sole è fonte di salute per il nostro organismo: stimola l’aumento della serotonina, nota anche come “ormone del buonumore”, contribuisce a curare le contratture muscolari, aiuta nella risoluzione di alcune malattie della pelle (come, ad esempio, la psoriasi) ed è fondamentale per la produzione di vitamina D, alleata preziosa per rinforzare ossa e sistema immunitario.

Tuttavia, è noto che un’esposizione prolungata e non protetta ai raggi solari può provocare non solo dolorose scottature, ma seri problemi di salute. Ogni persona dovrebbe proteggere la propria pelle, ma le persone con la pelle più chiara sono più esposte ai possibili danni. Vediamo perché, scoprendo cos’è la melanina e cosa sono i fototipi.

Cos’è la melanina?

La melanina è la molecola responsabile del colore della pelle e, dunque, dell’abbronzatura. Il colore scuro ha una specifica funzione: proteggere le cellule della pelle dai raggi UV del sole. L’esposizione alla luce solare, infatti, attiva i melanociti, ovvero le cellule specializzate nella produzione di melanina: queste sono un insieme di pigmenti di differente colore, dal giallo al nero, che oltre ad influenzare il colore della cute, rendono la pelle più resistente sia ai danni immediati come le scottature, sia a quelli ritardati nel tempo, come l’invecchiamento della pelle e i tumori della pelle

Come funziona la melanina?

Il funzionamento della melanina è estremamente interessante, e facile da comprendere nella sua complessità. Il principio è il medesimo che rende le superfici nere molto più calde se esposte al sole. La melanina infatti contribuisce a trasformare l’energia delle particelle di luce, chiamate fotoni, in piccole quantità di calore, che vengono poi disperse limitando gli effetti dell’esposizione ai raggi solari. Per questo se esposta al sole la pelle diventa più scura.

Ma non tutte le pelli diventano altrettanto scure. Scopriamo perché.

I fototipi

Conoscere il proprio fototipo è importante, perché ci consente di fare le scelte giuste per la nostra pelle. Il fototipo rivela la capacità di risposta della pelle ai raggi solari in base a determinate caratteristiche fenotipiche come il colore dei capelli, la presenza/assenza di lentiggini, il colore degli occhi. Vengono dunque identificati 6 diversi fototipi:

fototipo 1

Fototipo 1

capelli biondi o rossi, occhi chiari, carnagione molto chiara con lentiggini, estremamente sensibile al sole, si scotta sempre e non si abbronza.

fototipo 2

Fototipo 2

capelli biondi o castano chiaro, occhi chiari, carnagione chiara, spesso con efelidi, sensibile al sole, si scotta con facilità e si abbronza con difficoltà.

fototipo 3

Fototipo 3

capelli castani, occhi chiari o marroni, carnagione bruno-chiara, può scottarsi ma si abbronza.

fototipo 4

Fototipo 4

capelli castano scuro o neri, occhi scuri, carnagione olivastra o scura, si scotta di rado e si abbronza con facilità.

fototipo 5

Fototipo 5

capelli neri, occhi scuri, carnagione bruno olivastra, si abbronza intensamente.

fototipo 6

Fototipo 6

capelli neri, occhi neri, carnagione nera, non si scotta mai.

Come scegliere la crema solare

I fototipi più chiari hanno bisogno di una protezione maggiore, cioè di una crema come SPF (Sun Protection Factor) più alto. Ma cosa significa SFP? Si tratta del fattore di protezione ed è il numero che si trova indicato sui cosmetici che contengono filtri solari per proteggere la pelle dalle radiazioni solari. Come è facile intuire, deve essere inversamente proporzionale al proprio fototipo. La protezione massima è sempre la migliore garanzia di salute, ma in base al proprio fototipo è possibile scendere gradualmente di fattore:

  • Fototipo 1: non meno di SPF 50 per ogni esposizione al sole.
  • Fototipo 2: SPF 50 per le prime esposizioni, poi SPF 30;
  • Fototipo 3: SPF 30, poi SPF 20/15;
  • Fototipo 4: SPF 20, poi SPF 10;
  • Fototipo 5: SPF 10 poi SPF 6;
  • Fototipo 6: SPF 6.

Come funzionano le creme solari?

I raggi solari sono composti da diversi tipo di particelle luminose, che si irradiano in differenti lunghezze d’onda. Per esempio le radiazioni ultraviolette B, UVB, con lunghezze d’onda più corte; e le radiazioni ultraviolette A, UVA, con lunghezze d’onda maggiori. Sono soprattutto gli UVB a causare eritema e scottatura della pelle, e ad aumentare notevolmente il rischio di sviluppare il tumore della pelle. Non sono da sottovalutare nemmeno gli UVA, che accelerano l’invecchiamento cutaneo.

Le creme solari riescono a schermare questi raggi.

Questi prodotti contengono due diversi tipi di filtri: fisici e chimici. I primi agiscono in modo meccanico, ovvero riflettono e disperdono i raggi solari in quanto contengono sostanze opache come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, capaci di respingere le radiazioni. I filtri chimici, invece, contengono molecole organiche complesse che assorbono l’energia della radiazione solare e la restituiscono sotto forma di calore.

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