Con l’arrivo dell’estate, torna la voglia di un’abbronzatura perfetta. Abbronzarsi al sole però può comportare dei rischi per la salute, legati all’azione dei raggi UVA e UVB sulle cellule della pelle. Esporsi al sole gradualmente, utilizzando la protezione solare, è fondamentale per ottenere una buona abbronzatura e proteggere la salute.
Oppure, è possibile ottenere l’abbronzatura perfetta senza esporsi al sole, grazie ai prodotti autoabbronzanti. Grazie a un buon autoabbronzante si può sfoggiare la migliore abbronzatura durante tutto l’anno, in modo completamente sicuro.
Ma come funziona un autoabbronzante? Quali sono i reali vantaggi derivanti dal suo utilizzo? Approfondiremo questi e altri punti in questo articolo, che toccherà i seguenti temi:
Autoabbronzante: come funziona?
Autoabbronzanti: pro e contro
Meglio autoabbronzante o lampada?
Perché prendere il sole fa male?
Scegliere l’autoabbronzante giusto
Autoabbronzante: come funziona?
L’abbronzatura vera è la conseguenza dell’attivazione della melanina, una sostanza pigmentante che protegge le cellule della pelle dai raggi UV del sole. Ci vogliono circa 10 giorni per raggiungere l’abbronzatura massima.
Il principio dell’autoabbronzante, cioè del self tan, è completamente differente: non necessita dei raggi del sole, ma si attiva grazie all’interazione chimica tra il principio attivo del prodotto (DHA, ovvero il diidrossiacetone) e gli amminoacidi della cheratina presente nello strato più superficiale della pelle, chiamato strato corneo.
I migliori autoabbronzanti contengono anche eritrulosio, vitamine e complessi idratanti: in questo modo l’effetto dura più a lungo e il prodotto ha anche un’azione nutritiva e idratante sulla pelle.
Dunque, l’autoabbronzante non agisce sulla melanina e non interviene nella sua produzione. Il funzionamento dei prodotti autoabbronzanti è molto semplice: il legame tra diidrossiacetone (DHA) e amminoacidi della cheratina crea complessi colorati, che sfumano dall’ocra al bruno, in base al fototipo di partenza.
Autoabbronzanti: pro e contro
Ottenere un’abbronzatura perfetta con un autoabbronzante ha molti vantaggi, innanzitutto per la salute. Differentemente dall’abbronzatura naturale, infatti, abbronzarci con un prodotto autoabbronzante ci consente di evitare l’esposizione al sole e le scottature. Inoltre, l’abbronzatura artificiale può essere mantenuta in modo omogeneo durante tutto l’anno, contribuendo a nutrire la pelle grazie alle vitamine antiossidanti contenute nei migliori autoabbronzanti spray o mousse.
Infine, è evidente che arrivare al mare già con una tintarella perfetta ci spingerà a ricercare meno quella naturale, riducendo l’esposizione al sole. Attenzione però: poiché il colorito ottenuto con l’autoabbronzante non è una vera abbronzatura, esso non ci proteggerà dai raggi UV. Inoltre, il prodotto autoabbronzante stesso non contiene alcun fattore di protezione. Per questo è importante utilizzare sempre la crema solare.

Meglio autoabbronzante o lampada?
Anche se consente un’esposizione ai raggi UV più graduale, la lampada solare agisce proprio come il sole: stimola l’attivazione della melanina attraverso l’esposizione ai raggi UV. Dunque sollecita la formazione di una vera abbronzatura ma ha le stesse controindicazioni dell’esposizione al sole, legate al possibile danneggiamento del DNA cellulare, e dunque all’insorgere di tumori. Controindicazioni, queste, assenti per chi utilizza prodotti autoabbronzanti.
Perché prendere il sole fa male?
Ma perché prendere il sole può essere pericoloso? È bene fare una specificazione: la luce del sole ha tanti effetti benefici per l’organismo; il problema è solo l’esposizione eccessiva e non protetta.
Come si sa, le radiazioni ultraviolette possono danneggiare il DNA delle cellule della pelle, favorendo la nascita di tumori della pelle, come i melanomi. Questo è certamente vero, ma oggi sappiamo che le cose sono più complicate di così: da un lato studi recenti hanno confermato che l’esposizione aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle e sottolineato l’importanza di adottare sempre, soprattutto nei bambini, misure preventive; dall’altro, nuovi dati hanno dimostrato che la luce solare, permettendo all’organismo di disporre di adeguati livelli di vitamina D, riduce il rischio di sviluppare tumori di altri organi.
Ma il tumore è solo lo scenario peggiore: altri effetti nocivi dell’esposizione solare sono l’invecchiamento precoce della pelle, con perdita progressiva dell’elasticità e dell’idratazione. Inoltre, studi suggeriscono che l’esposizione prolungata ai raggi UV possa aumentare il rischio di infezioni virali, batteriche e fungine.

Scegliere l’autoabbronzante giusto
Esistono diversi tipi di autoabbronzante: in spray, in mousse, in crema, a effetto immediato o ad azione prolungata. La scelta può variare in base alle proprie esigenze, ma anche alla propria pelle.
Di solito, gli autoabbronzanti sono in mousse, crema o spray: si applicano sulla pelle asciutta, dopo averla esfoliata con scrub sotto la doccia. Le mousse autoabbronzanti sono particolarmente indicate per le pelli secche, perché garantiscono un’idratazione extra e durano più a lungo degli spray. Attenzione però: si asciugano più lentamente. Per la loro applicazione, può essere necessaria una spugna specifica.
Poiché il DHA si attiva con la pelle, scegliere quello giusto in base alla propria carnagione e alla texture è fondamentale, al fine di ottenere un effetto davvero naturale e prolungato. Per farlo, ci si può rivolgere alla consulenza professionale del team Btan, e consultare le schede dettagliate dei nostri prodotti e tutte le Q&A del sito.